Superga – Le Carte del Processo

Nei giorni che hanno preceduto la tragedia di Superga, a partire dal 29 aprile 2025, il giornalista Marco Bonetto sulle pagine di Tuttosport ha portato alla luce i documenti del procedimento penale che fino allo scorso anno nell’inchiesta da lui stesso condotta a 75 anni di distanza dalla morte del Grande Torino, risultavano spariti. Ci siamo chiesti e gli abbiamo chiesto, cosa lo abbia spinto ad andare avanti, a non mollare…

“Perché non ho mollato, perché si mescolano nel mio cuore delle pulsioni differenti, ma tutte poi alla fine coincidevano verso il medesimo obiettivo. Innanzitutto, una grande passione per quello che significa il Torino, un qualche cosa che nasce dentro di me fin da quando ero bambino, grazie alla mia famiglia, a mio nonno, a mio padre. Tutti e due mi raccontavano che erano a vedere Venezia-Torino, il giorno in cui il Venezia sconfisse il Torino, e Mazzola e Loik giocavano ancora con il Venezia e in quel giorno stesso poi Ferruccio Novo li acquistò dopo la partita. Ovviamente mio padre e mio nonno erano spettatori, quindi non potevano sapere, erano tifosi, mio papà aveva 8 anni quindi accompagnato dal suo papà erano a vedere la partita. Ogni tanto andavano anche in trasferta, immaginate quindi quanto affetto per il Torino mi possono aver trasmesso, quando io ero bambino, proprio perché mi riempivano di aneddoti, di racconti e di ideali. Oppure mio nonno che mi portava al Filadelfia e mi diceva vedi quei mattoni del Filadelfia, ovviamente sto parlando del vecchio Filadelfia, e mi diceva quelli sono mattoni veri, quelli sono pieni non sono mattoni bucati. L’avrei capito bene quando la prima notte dopo la demolizione, andai a mezzanotte, scavalcai le transenne, e iniziai a girovagare per il Filadelfia, in cerca di mattoni da conservare. Portai a casa due bei mattoni, in effetti erano pieni, senza i buchi, i mattoni di una volta, quelli degli anni ’20. Voglio dire che c’è una grande passione dentro di me, granata. Tutto questo però si mescola con l’attività giornalistica e questa è un altro tipo di passione. Chi è giornalista, lo è fino in fondo con grande amore per quello che fa, con tutti i limiti e gli errori che può commettere. Un giornalista vive il proprio mestiere anche come una piccola missione, non siamo né dei medici, né delle forze dell’ordine, non siamo dei vigili del fuoco e quindi non salviamo vite, però anche noi giornalisti se interpretiamo il mestiere con passione abbiamo delle forti pulsioni. E a me questa cosa, questa inchiesta, di questa indagine penale, di questo processo penale andato disperso era un qualche cosa che non mi andava giù, non mi andava giù né da tifoso né da giornalista e allora per le idealità che ho spiegato, ho continuato a lottare, a girare per gli archivi, gli Archivi di Stato, i tribunali. Mi sono fatto aiutare da un avvocato, e da uno storico, anche loro hanno cercato insieme a me di muovere dei passi, anche attraverso gli archivi del Parlamento, gli archivi dell’Aeronautica, a cercare pure lì delle documentazioni, niente tutto misteriosamente sparito, come se questi processi, il processo penale della magistratura e le inchieste parlamentari e militari si fossero volatilizzate. Finché poi attraverso una traccia, sono riuscito ad arrivare a Mirko Ballotta e abbiamo iniziato a parlarci. Mirko è un tifoso di Modena del Toro, che collabora con il Museo Grande Torino, e lui aveva questo segreto nel cuore, siamo riusciti ad entrare sempre più in sintonia, comunque ci conoscevamo già da anni, e alla fine un bel giorno andai a casa sua, mi feci 400km ad andare e 400km a tornare, passammo tutta la giornata assieme ed ebbi la possibilità di consultare e scansionare l’intero processo penale, una copia originaria del 1950. Il processo penale si chiuse con la sentenza del 2 gennaio 1950, Il fascicolo originario solitamente veniva poi riversato, cioè consegnato per essere conservato per sempre all’Archivio di Stato. Trattandosi di un procedimento penale aperto presso la Procura di Torino, doveva essere conservato negli Archivi di Stato di Torino. Non risulta mai arrivato agli Archivi di Stato di Torino. Probabilmente, anzi sicuramente, quel procedimento penale fu allegato ai successivi processi di carattere civile che il Torino intentò per tre volte per cercare di avere un risarcimento dalla compagnia aerea. Il Torino nei primi anni ‘50 affrontò il primo e il secondo grado di giudizio, arrivò alla Cassazione, e in tutti e tre i gradi di giudizio il Torino venne sconfitto, quindi nessun risarcimento. Il processo penale, inteso come fascicolo, a ultima sentenza avvenuta sarebbe dovuto tornare a Torino con travaso finale negli Archivi di Stato per la conservazione. Cosa che risulta non essere mai successa e chissà come mai. Questo significa che quel processo penale dal 1953-1954 chissà quando, chissà dove, chissà perché, è andato smarrito…”

Ringraziamo Mirko Ballotta e il giornalista Marco Bonetto per averci reso partecipi dalle pagine di Tuttosport di un pezzo di storia del Grande Torino e della tragedia di Superga.

Per leggere tutta l’inchiesta di Marco Bonetto su Tuttosport potete cliccare sul link della puntata e nella descrizione YouTube troverete tutti gli articoli dell’inchiesta.

Buona lettura a tutti

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