Se si salisse in auto e ci si lanciasse contromano in autostrada a 180 km/h, le conseguenze ovviamente potrebbero essere letali. È chiaro che di sbagliato ci sarebbe l’utilizzo del mezzo, non l’automobile in quanto tale ed è così per tutte le invenzioni che il progresso partorisce. Dunque le dichiarazioni di Gasperini rilasciate a SKY riguardo il VAR sono parole dettate, probabilmente, da chi, per via dell’amarezza, è evidentemente poco lucido poiché si sente defraudato. In effetti domenica scorsa, in Fiorentina – Atalanta, il gol annullato a Malinovskyi grida ancora vendetta. Nonostante il designatore Rocchi si imbrodi del buon utilizzo del VAR in quel match, nonostante la castroneria commessa, seguente all’annullamento del gol di Belotti in Torino – Venezia. Oggettivamente, e non ce ne voglia il tecnico torinese, le dichiarazioni di Gasperini potrebbero essere definite senza senso.
Sì perché nello specifico il trainer nerazzurro ha detto a Sky che “Il VAR è diventato uno strumento pericolosissimo che incide sui risultati, le situazioni chiare vengono stravolte. Non si capisce se decide arbitro o a Lissone. Questo ti fa pensare male ed è la cosa peggiore per il calcio. Speriamo che gli inglesi dopo aver fatto saltare la Superlega facciano saltare pure il Var che se utilizzato in questo modo è uno strumento molto pericoloso per il calcio”.
Stando dunque alle parole di Gian Piero Gasperini il problema non è il fatto che si prenda l’autostrada in contromano a 180 km/h, ma sarebbe l’automobile e dunque la soluzione sarebbe quella di abolire l’automobile, perché l’utilizzo che ne fanno alcuni è contrario alla norma. Lui vorrebbe buttare l’acqua sporca assieme al bambino, ma è evidente che non sarebbe saggio tornare indietro a prima del 2017.
Il VAR è uno strumento valido e finalmente è giunto nel calcio perché è ciò che mancava per rendere questo sport più trasparente. Ciò che evidentemente manca è in realtà un utilizzo che sia dettato da dati oggettivi. Annullare il gol di Belotti che è in netto anticipo su Caldara che, pur se “ostacolato” (scritto volutamente tra virgolette) da Pobega, non sarebbe mai riuscito ad anticipare il Gallo se non commettendo fallo (e dunque rigore), qualora il centrocampista di proprietà del Milan non fosse stato in fuorigioco, o non convalidare quello di Malinovskyi, sono decisioni dettate da profonda inadeguatezza di chi non sa leggere gli avvenimenti di una partita di calcio. Anziché chiedere l’abolizione del VAR, si richieda piuttosto una formazione adeguata e una definizione chiara dell’interpretazione del fuorigioco passivo, affinché casi come quelli citati o come quello di Giroud in Milan – Napoli, non abbiano più a ripetersi.