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Il discorso del… portiere

(Fonte foto: Youtube.com)

La balbuzie è uno dei problemi psico-emotivi più antichi, se ne sente parlare anche nelle cronache della antica Grecia, dove Demostene, uno dei più grandi oratori che la storia ricordi, ne soffriva ma la vinse in un mese, si dice, con una cura che prevedeva l’esercizio delle sue orazioni con la bocca piena di sassolini raccolti sulla riva del mare.

Più recentemente fu il Re d’Inghilterra Giorgio IV, padre della attuale Regina Elisabetta, a essere ricordato per questo disturbo, che dovette risolvere in maniera rapida perché doveva tenere il discorso di dichiarazione di guerra alla Germania di Hitler e non poteva farlo balbettando, in suo aiuto accorse un musico, Lionel Logue, che riuscì a compiere la straordinaria impresa.

Oggi la balbuzie è un disturbo meno diffuso nella popolazione che in passato, viene risolto soprattutto nel periodo dell’infanzia con cure logopediche sempre più incisive.

Non è stata risolta ad Alessio Cragno, attuale portiere del Monza e nel giro della nazionale di Roberto Mancini. Stiamo parlando di un portiere molto bravo, ricordato per prestazioni spettacolari soprattutto dai tifosi del Cagliari, squadra in cui ha militato fino allo scorso giugno meritandosi l’appellativo di Uomo Cragno, per assonanza con il famoso super eroe della Marvel. Un super portiere che ha questo piccolo difetto fastidioso.

Ha dichiarato, Alessio, che da piccolo quando doveva parlare ai tifosi, quando veniva chiamato a rappresentare la sua società, aveva paura del microfono e detestava di dover sentire la sua voce traballante e incerta dalle casse del palco sul quale era stato chiamato a parlare. In seguito ha affrontato vari percorsi di cure logopediche con risultati alterni e un miglioramento scarso.

Poi, l’anno scorso, l’episodio che lo ha fatto finire nelle pagine dei giornali per un diverbio con un giocatore che, durante la partita con l’Empoli, lo ha insultato proprio per la balbuzie. Scuse ricevute e pace fatta. Tuttavia l’argomento è venuto fuori nella maniera più cattiva e Alessio ha iniziato a parlarne, ricordando a tutti che si tratta di un lieve disturbo che non incide sulla personalità ma che fa solo finire i discorsi in ritardo, del resto è del parere che: “Sono questo: parlo, balbetto, vado in diretta tv e faccio le interviste balbettando”, come se nulla fosse.

L’Uomo Cragno è del parere che l’unica guerra che valga davvero la pena di combattere sia quella contro sé stessi, al fine di migliorarsi. Confida ai vari intervistatori che ogni tanto trova nello spogliatoio messaggi di persone che hanno lo stesso problema e che lo invitano a mostrare come è riuscito a lasciarsi la balbuzie alle spalle, anche se non l’ha risolta. “Sono Alessio Cragno. Balbetto. Pazienza”.

Accettare prima di tutto quello che è, lo ha portato a essere molto più tranquillo. L’attuale portiere del Monza sta insegnando ai suoi figli come affrontare i problemi della vita e bisogna dire che ha superato brillantemente il suo. Non sarà perfetto nel pronunciare discorsi, ma non ha più complicazioni emotive che gli impediscano di esprimere le proprie opinioni con grande misura e giudizio.

Questo ne fa un vincente, un grande portiere nel giro della nazionale italiana ma anche un uomo maturo, felice e realizzato professionalmente che non ha più paura di insulti e prese in giro e che ha usato i suoi super poteri per combattere, vincendola, la sfida più importante contro sé stesso.

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