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Ballardini, il Siddharta del calcio

Davide Ballardini, 59 anni, allenatore della U.S. Cremonese

(Fonte foto: Eurosport)

“Aggiusta l’interno e l’esterno si aggiusterà da solo”. Con questa frase di Siddharta, romanzo dello scrittore tedesco Hermann Hesse, si può racchiudere il percorso che ognuno di noi è chiamato a fare. La ricerca di risposte nella vita porta anche ad affinare le capacità nel sapersi relazionare con i fatti del proprio quotidiano. Ma è chiaro dunque che se si aggiustano i pezzi del proprio io, si è poi in grado di aggiustare anche ciò che ci circonda. Anzi, si è in grado di restare a guardare ciò che attorno a noi si aggiusta da solo. Cercando di far proprio questo insegnamento, la capacità che ognuno di noi deve avere è quello di adattarsi per modificare. Questo, come detto, avviene nella vita di tutti noi e avviene anche nel calcio. Lo sport più seguito al mondo sovente ha la capacità di esemplificare i problemi che nella vita ci perseguitano.

Sapersi adattare all’interno, saper aggiustare l’interno, non è cosa da tutti. Ci sono allenatori che probabilmente non sarebbero in grado di prendere in mano una squadra in corsa e ci sono invece allenatori che sono stati programmati per questo. Rientra certamente tra quest’ultimi l’attuale allenatore della Cremonese, Davide Ballardini. Il tecnico ravennate ha fatto della gavetta il suo marchio di fabbrica. Ha girovagato a lungo in vari settori giovanili, allenando i Giovanissimi del Bologna, gli Allievi e la Primavera del Cesena, per poi passare alle giovanili del Ravenna, del Milan fino a guidare gli Allievi Nazionali del Parma. Dopodiché Ballardini inizia la sua carriera di allenatore tra i grandi in Serie C1 con la Sambenedettese, una stagione positiva che vede i rossoblù marchigiani essere eliminati alla finale playoff dal Napoli di mister Edy Reja.

Come detto la cosa che per l’appunto colpisce di mister Ballardini è l’ottimo rendimento avuto entrando a stagione in corso, rispetto a quanto ottenuto iniziando un nuovo progetto sportivo. Infatti nella sua carriera il primo luglio del 2006 ha assunto la guida tecnica del Pescara in Serie B, ma nel mese di ottobre, dopo due pareggi e quattro sconfitte, viene esonerato. Dura qualche mese di più invece la sua esperienza alla Lazio. Il 16 giugno 2009 viene presentato a Formello, ma viene poi sollevato dall’incarico il 10 febbraio del 2010 sempre da mister Reja che nella carriera di Ballardini aleggia come colui che giunge a scombinargli i piani. E come vedremo anche due parentesi al Genoa ad inizio stagione non hanno avuto miglior sorte.

Nel mezzo e dopo l’esperienza con la Lazio le tante esperienze positive vissute da allenatore subentrato. Il 27 dicembre 2007 viene chiamato sulla panchina del Cagliari per sostituire Nedo Sonetti, con la squadra ultima in classifica con soli 10 punti. A fine stagione i sardi ottengono la salvezza con una giornata di anticipo, terminando al 14° posto con 32 punti. A fine stagione lascia Cagliari e attende una nuova chiamata, che arriva da un’altra squadra isolana, vale a dire il Palermo di Zamparini, che lo fa sedere sulla panchina rosanero alla seconda di campionato dopo l’esonero di Colantuono. La stagione è più che positiva ed il Palermo arriva all’ottavo posto con 57 punti. A fine stagione lascia per dare il via al progetto Lazio, che però, come detto, non ha buon esito. A novembre del 2010 Ballardini viene chiamato da Preziosi sulla panchina del Genoa, subentrando all’esonerato Gasperini. A fine stagione i liguri chiuderanno decimi con 51 punti. Tuttavia, nonostante l’ottimo campionato, non viene confermato. Nel 2011 torna a Cagliari e un’altra volta da subentrato, al posto di Ficcadenti. Questa volta l’esperienza non fu delle migliori come tutte le eccezioni che ammettono le regole, ma più per cause da imputare alla società, visto che a marzo 2012 viene addirittura licenziato per giusta causa. Ballardini presenterà poi ricorso che cinque anni dopo vincerà, con il Cagliari costretto a riconoscergli le spettanze relative al suo contratto biennale di allora. Nel mese di gennaio 2013 Ballardini torna al Genoa in piena zona retrocessione, per sostituire Luigi Del Neri. Anche in questo caso la salvezza arriva con una giornata in anticipo, ma a fine stagione viene rimpiazzato da Liverani. Nel 2015 torna a Palermo dove vive una stagione schizofrenica, ma non per colpa sua. Sostanzialmente gli viene impedito di lavorare con il presidente Zamparini in piena crisi. Infatti il patron friulano lo chiama per prendere il posto di Iachini, lo riallontana richiamando il predecessore, con il quale però litiga e dunque richiama il tecnico ravennate per poi allontanarlo nuovamente a seguito degli screzi del tecnico con il leader dello spogliatoio Stefano Sorrentino. Viene richiamato una terza volta ad aprile, e alla fine il Palermo riesce comunque a salvarsi: un vero e proprio miracolo. Nel 2017 vive la sua terza esperienza al Genoa, subentrando a Ivan Juric. La salvezza arriva con ben 4 giornate di anticipo. Preziosi lo conferma per la stagione successiva. La situazione ideale per ogni allenatore, per poter lavorare e pianificare, ma evidentemente non per Ballardini che anche questa volta subisce l’esonero ad ottobre 2018. Torna al Grifone nel dicembre 2020 per sostituire Maran con il Genoa ultimo con 7 punti. Termina il campionato 11° con 42 punti. Viene un’altra volta confermato per la stagione successiva e anche in questo caso viene esonerato nel mese di novembre 2021.

Ora la Cremonese. Dopo 18 gare con soli 7 punti, Ballardini sostituisce Massimiliano Alvini. La squadra subisce sicuramente una scossa. Il tecnico romagnolo ha portato la Cremonese a potersi giocare la doppia sfida in semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina eliminando addirittura Napoli e Roma. Ora la Cremonese ha 13 punti, con 9 punti di distanza dalla quart’ultima. Grazie ad un doppio cambio a fine primo tempo nella gara di Monza, ha fatto entrare Castagnetti e Ciofani, rispettivamente assistman e marcatore del gol grigiorosso che vale un punto prezioso in trasferta. Mancano ancora undici giornate con 33 punti a disposizione, ma conoscendo le capacità di Ballardini di aggiustare l’interno, ovvero di aggiustare ciò che non funziona all’interno delle sue squadre, potrebbe accadere anche questa volta che potrà guardare risolversi anche le questioni esterne, come la classifica. Vedremo se anche questa volta la massima di Siddharta scritta da Hermann Hesse potrà essere foriera di buoni presagi per il tecnico ravennate.

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