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Tifosi, un pazzo e variegato mondo

Protesta ultras Napoli-Milan - foto Lapresse

(Fonte foto: Protesta ultras Napoli-Milan – foto Lapresse. Da Napolitoday.it)

I “tifosi” che animano le curve appaiono spesso come un mondo davvero incomprensibile, a tratti affascinante, per alcuni un vero e proprio stile di vita. Capita così che, in uno stadio Olimpico all’ennesimo sold out stagionale i supporter blucerchiati, con la squadra al momento penultima in classifica a 15 punti, siano protagonisti di balli, canti e sventolii di bandiere per tutta la durata del match, dal riscaldamento al dopo partita, terminata 3-0 per la Roma. Un vero spettacolo, qualcosa di encomiabile, un tutt’uno tra squadra e tifosi, come già avvenuto in precedenti gare.

E ne avrebbero di motivi per essere frustrati, con lo spettro della B a dieci giornate dalla fine del campionato, con problemi societari ben noti, acuiti dalla presenza in tribuna dell’ex patron Massimo Ferrero (con biglietto di uno sponsor), lui sì destinatario di cori e insulti.

Da un lato la lotta per la salvezza, dall’altro la lotta per un treno in Champions, ed è su quest’ultimo binario che sembra palesarsi maggior nervosismo tra i tifosi. Al 52’, con il risultato fermo sullo 0-0, l’espulsione di Murillo scatena le proteste di Stankovic nei confronti del direttore di gara, con il tecnico serbo ricoperto dagli insulti di una parte della tifoseria della Roma. E qui di nuovo escono gli istinti peggiori, con i soliti cori sulla nazionalità del tecnico intonati in segno di sfregio. E di fronte ad una deriva incivile, non va in scena l’indifferenza, come spesso avviene, ma una netta presa di posizione del tecnico della Roma, a zittire i cori provenienti dalla sua curva. Una bella pagina di sport sulle panchine, decisamente meno su una parte degli spalti.

E per rimanere sul versante dell’indecifrabile, possiamo spingerci a circa 200 km dalla capitale. Stadio Maradona, va in scena il big match Napoli-Milan. Dopo il comunicato dei tifosi del Napoli in segno di protesta contro il presidente De Laurentiis, gli ultras si sono radunati ai piedi dello stadio con fumogeni e bandiere per contestare le ultime decisioni della società sulle regole d’uso dello stadio e sui costi dei biglietti. Se fosse andata in scena una pacifica rimostranza non ci sarebbe stato nulla di strano, anche se di certo il comunicato sembra cozzare con il clima di festa che si respira in città nelle ultime settimane.

Nel volantino esplicativo della protesta diffuso prima della partita si parla di famiglie allo stadio, ma all’inizio della partita, dentro al Maradona, in Curva B, il leitmotiv non è stato certo il pensiero delle famiglie, tantomeno il decantato incoraggiamento ad avere più famiglie all’interno dello stesso. Amnesia veloce degli ultras Curva B. E i padri, a cui si fa riferimento nel comunicato, che per regalare un ricordo storico ai figli dovrebbero sacrificare ipoteticamente parte dello stipendio, che ricordo avranno consegnato ai figli durante il match? E non si parla certo del poker calato dal Milan in una partita perfetta, che nulla toglie alla cavalcata fantastica del Napoli in questo campionato. Si parla di rissa tra i differenti gruppi della curva, forse a causa della rottura della linea condivisa del silenzio annunciata in precedenza. E di nuovo la parola “Vergogna” prende piede sulla carta stampata e nelle tv… e nuovamente un’ombra oscura quei tifosi che a volte sanno essere encomiabili, come i blucerchiati all’Olimpico.

Se andiamo Oltralpe, la parola incomprensibile ritorna, ma stavolta non nel senso attribuito agli episodi di Napoli-Milan, bensì nel senso di imbarazzante, per dei fischi tributati ancora una volta a Leo Messi, campione del Mondo e pluripremiato Pallone D’Oro. A volte si dimentica che il calcio è un gioco di squadra e non sempre il singolo fa i miracoli che i tifosi vorrebbero. Questo dimostra come il tifo sia sicuramente il termometro del rendimento degli attori principali, soprattutto nel caso questi ultimi non soddisfino le attese.

Due facce della stessa medaglia, purtroppo. Dalle coreografie spettacolari, dal tifo incessante a supporto della squadra, ancor di più nei momenti di difficoltà, si può passare in un attimo ai cori beceri, alle risse, agli scontri.

Difficile scindere i due lati, con il volto di Due Facce che ciclicamente prende il sopravvento sul volto buono di Harvey Dent.

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