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Calcio e Migrazioni – Minori non accompagnati

(Foto: Musa Juwara. Fonte: goal.com)

CalcioeAltreStorie ha incontrato Maurizio Lupo e Bruno Barba nella settimana che ha preceduto il secondo convegno AFLab “Calcio e migrazioni: storie, opportunità, conflitti” per parlare dell’evento che si prefigge di stimolare il dibattito scientifico e culturale sul calcio in Italia (Clicca qui per vedere la puntata o sul player in basso).

Il 5 e 6 maggio a Torino sono stati affrontati vari temi e forniti vari spunti di riflessione. Tra questi uno studio di Valentina Fedele della Link Campus University sui minori non accompagnati in Italia. Si tratta di giovanissimi migranti che raggiungono il nostro Paese da soli, senza le loro famiglie. Fedele spiega come questi ragazzi, spesso isolati all’interno di centri di accoglienza, sfruttano il calcio come uno strumento di integrazione. Attraverso lo sport cercano di raggiungere un’accettazione sociale che altrimenti, purtroppo, sarebbe difficile ottenere.

Un esempio tangibile è la storia di Musa Juwara, una favola con lieto fine. Partito dal Gambia nel 2016 senza genitori, ha attraversato il Mediterraneo su un barcone ed è giunto a Messina. Inviato successivamente in un centro accoglienza a Ruoti, ha iniziato a tirare i primi calci a pallone, e proprio grazie al calcio ha incrociato un allenatore che gli avrebbe cambiato la vita, diventandone prima tutore e poi genitore affidatario.

Calcisticamente parlando ha iniziato un nuovo viaggio con prima destinazione Chievo, dove ha giocato nella Primavera, prima di finire nel mirino del responsabile del settore giovanile del Torino, Massimo Bava, e proprio con la maglia del Torino ha disputato il torneo di Viareggio da assoluto protagonista. Poi il passaggio al Bologna e la scommessa di Sinisa Mihajlović. Juwara ripaga il mister con un gol nell’impresa dei rossoblù allo stadio Meazza contro l’Inter (5 luglio 2020).

Rimasto ai margini dei piani del club ha giocato le due stagioni successive in prestito tra Boavista e Crotone, prima di approdare sempre in prestito all’Odense, squadra danese, a gennaio 2023. Un continuo viaggio, che ben rappresenta il valore comunitario del pallone, spiegato appunto da Valentina Fedele nel suo studio nella sessione Opportunità del convegno Calcio e Migrazioni.

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