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L’Inter dà l’anima, il Manchester City vince la coppa. “That’s football!”

(Fonte foto: inter.it)

Dalla finale di Istanbul il calcio ci trasmette insegnamenti che andrebbero sempre considerati. In primo luogo spesso vince il più forte e anche questa sera si è avuta la conferma, perché che il Manchester City sia più forte dell’Inter non lo diciamo noi, ma i valori numerici delle due rose in campo. Ciò detto, nel calcio accade ogni tanto che l’outsider possa fare il colpaccio, soprattutto se riesce a dare tutto in campo, perché nel football non vince sempre solo il più forte, ma a volte il più bravo. Ed è forse proprio questo ad ammaliare in questo sport, ovvero che chiunque potrebbe raggiungere il risultato agognato… e per poco questo non è riuscito all’Inter.

Il calcio però sa essere imprevedibile. Purtroppo il business ha messo ormai radici nel calcio e di conseguenza questa imprevedibilità si è un po’ persa perché il divario tra alcune squadre ha raggiunto livelli difficili da colmare con astuzia, volontà, grinta e voglia di vincere. Se la sconfitta della Roma in Europa League a Budapest contro il Siviglia lascia l’amaro in bocca per la sciagurata direzione arbitrale del signor Taylor, se la sconfitta della Fiorentina a Praga contro il West Ham sa tanto di occasione sprecata da parte dei viola, quella dell’Inter contro il Manchester City racconta che sarebbe bastato veramente poco per sbloccare il risultato prima del vantaggio degli inglesi o altrettanto poco di più per pareggiare.

“That’s football!” ha detto Nemanja Matic – con l’espressione serena di chi sa di aver dato tutto in campo – a Paulo Dybala quando con la medaglia d’argento al collo osservavano la premiazione del Siviglia. Questa stessa serenità deve accompagnare i calciatori di queste tre squadre e non piangersi addosso. Queste tre finali devono raccontarci che il calcio non è una scienza esatta, ma è un mix che può portare a centrare l’obiettivo. Oggi l’Inter ha la consapevolezza che con un po’ più di scaltrezza poteva far sua la gara. Siamo certi che se il prossimo anno dovesse tornare in finale, gli errori di oggi non si ripeteranno.

Pep Guardiola, tecnico dei campioni d’Europa, ha detto che questa competizione è una moneta! Il caso, la fortuna, il guizzo, sono tutte componenti che possono decidere una finale. Che dunque quello di oggi sia davvero un punto di ripartenza di tutto il calcio italiano, per tornare a cullare sogni di gloria, accettando il risultato con la serenità di Matic, per tornare a giocarsi il trofeo, scegliendo però la faccia giusta della moneta.

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