Ricordo sempre con grande nostalgia le prime persone che ebbi la fortuna di conoscere a Genova quando negli anni sessanta nacque il primo Club della Sampdoria, ed in tutta Italia, per la precisione il Sampdoria Club dei Fedelissimi. Era il 1961. La Sampdoria era appena retrocessa per la prima volta dopo una tormentata stagione. Fu una specie di reazione ad una evidente ingiustizia quale fu la retrocessione. Chi era avverso ai colori blucerchiati cullò perfino la speranza che la Sampdoria addirittura sparisse. Speranza vana. La Sampdoria nonostante fosse la società più giovane d’Italia aveva già uno zoccolo duro. Lo dimostrò il fatto che più di diecimila sostenitori seguirono la squadra blucerchiata nella sua ultima fatale trasferta a Torino contro la Juventus. Grazie a ben due treni speciali, pullman e auto. Dopo la nascita del primo Club citato, alcuni fondatori di quest’ultimo, iniziarono ad avere l’idea di creare un organismo che potesse raccogliere anche altri Coordinamenti che iniziarono a nascere nel resto dell’Italia. Vollero dare vita alla F.I.S.S.C. anche se non so dire per certo che la fondazione ufficiale fu a Genova o altrove. Gloriano Mugnaini che divenne Presidente della Federazione dei Clubs Blucerchiati e poi quando scomparve diede il nome grazie a Paolo Mantovani, al noto campo di allenamento della Sampdoria a Bogliasco, fu determinante nel volere fare nascere la F.I.S.S.C. Giovanni Mantero, Antonio Cosenza, altri due pionieri eccellenti del tifo organizzato blucerchiato, ebbi la fortuna di conoscerli e mi raccontarono varie cose al riguardo, mi dissero che a Genova nella sede allora della Federclubs di Via San Lorenzo nel pieno Centro Storico del capoluogo ligure, avvenne una delle prime riunioni se non la prima della nascitura F.I.S.S.C.. Ovviamente i Coordinamenti che vi parteciparono non furono molti. Però iniziarono a dare una impronta ed una forte identità a questa nuova organizzazione, che ebbe nei suoi principi base, di rappresentare tutti i Coordinamenti con estremo equilibrio ma grandissimo rispetto delle assolute e totali autonomie degli stessi. Principi che anche nella attuale F.I.S.S.C. sono stati più che mai rimarcati giustamente anche recentemente negli incontri avuti da quest’ultima. In sostanza una VERA e propria UNITÀ nella diversità. Questo che ho voluto dare è un piccolo contributo alla storia della F.I.S.S.C. ed altri ne darò molto volentieri se nel mio indagare sul passato, troverò altri elementi utili per arricchire la sua nobile e citata storia. So comunque che dopo l’importante incontro di Empoli si sono ritrovate le energie giuste per ripercorrere il cammino iniziato dai nostri padri così coraggiosamente anni fa, portando avanti pur come detto, con le nostre diversità ma uniti più che mai, gli interessi dei tanti tifosi che hanno diritti sempre più calpestati in questi ultimi anni, con iniziative sempre più repressive, vedi la tessera del tifoso purtroppo tornata in superficie o proibizioni assurde di trasferte come capitato a noi sampdoriani ad esempio a Terni in città nelle quali esiste un gemellaggio storico. Ma ora la nuova F.I.S.S.C. è una realtà che ha già le idee molto chiare a tal proposito, grazie al nuovo combattivo Direttivo ed il suo altrettanto combattivo nuovo Presidente.
Riccardo Ascioti