SOLO_LOGO_TRASPARENTE_BIANCO

La partita di Calci(o) “Terza Puntata” – Una divisa inusuale

(Foto di Pexels da Pixabay)

…dopo essere stato fermato dall’arbitro, che in quel caso era anche il tabaccaio del quartiere, a fine partita quando rientrammo negli spogliatoi, trovammo il nostro compagno che avevamo lasciato lì, appisolato, sotto la doccia. Si era ripreso e affermò che una bella doccia ti rimette sempre in piedi, con molta disinvoltura si asciugò e se ne andò. 

Ricordo che a quel torneo la mia squadra partecipò con una divisa davvero inusuale, io avevo fatto la squadra assieme al mio amico Fabio, avevamo deciso che avremmo giocato con maglie granata, prendemmo noi quindi la briga di recuperare la muta da gioco.

Cominciammo a girare tutta la città alla ricerca di nove t-shirt bordeaux o granata, cercammo anche viola, avevamo un budget limitato, ma niente, non ci fu modo di trovarle, o bianche o nere, oppure un modello color verde “latte e menta” e proprio su quel colore cadde la nostra scelta.

Quando le facemmo vedere al resto della squadra la reazione non fu delle più amichevoli, quindi prendemmo una decisione drammatica, le avremmo tinte noi, con un colorante per abiti e avremmo rimesso tutto come da decisione iniziale, maglia granata.

Nei giorni seguenti ci procurammo il colorante e una sera andammo nella cantina del padre di Fabio per tingere le maglie. Noi spesso andavamo lì a giocare a subbuteo, era un ambiente a noi familiare e passavamo là dentro molte ore, consumate in tornei interminabili, inframezzati da qualche sigaretta alla “Bob Marley” …ricordo con grande nostalgia quei periodi.

Cominciammo le nostre operazioni, la cantina era molto attrezzata, scaldammo l’acqua, aggiungemmo il colorante e mettemmo le maglie per il tempo necessario in ammollo nella pozione violastra. Trascorso il tempo consigliato stendemmo le maglie, dandoci poi appuntamento per il giorno seguente, avremmo dovuto disegnare i numeri sulle maglie con un pennarello e così facemmo.

La sera dopo, una volta aperta la porta della cantina, davanti ai nostri occhi si presentò uno spettacolo orrendo, la tintura aveva funzionato a modo suo, oppure aveva funzionato come doveva ma noi non avevamo tenuto conto di alcuni particolari, ad esempio le maglie non erano bianche bensì color “latte e menta” quindi si era alterato il colore definitivo, avevamo maglie color vinaccia maculate, dei leopardi al vino rosé, un risultato osceno.

Tirammo dritti per la nostra strada, cominciammo a disegnare i numeri sulle maglie e ci venne la pessima idea di colorare anche il colletto, di male in peggio e le sigarette di “Bob Marley” non aiutavano. Le maglie erano bruttissime, oscenamente ridicole, ma ormai i giochi erano fatti e la sera dopo saremmo scesi in campo per la prima partita del torneo, quella inaugurale.

Trattoria “Al Cantiere” contro “Pasticceria Andreani”, noi ci presentammo con quelle maglie, per dire il vero il resto della squadra non mostrò molto entusiasmo una volta visti i risultati della tinta, qualcuno ci mandò direttamente a quel paese, fatto sta che così scendemmo in campo.

Qualcuno mi raccontò che una volta schierati a centrocampo sembravamo dei peruviani, qualcuno disse dei frikkettoni, uno da fuori urlò che ci eravamo vestiti da ghiacciolo all’amarena, insomma gli improperi da parte dei compagni si moltiplicavano, ma il peggio doveva ancora arrivare.

La partita terminò con una nostra vittoria, ma il sudore e l’umidità avevano fatto sì che il colore del pennarello si fosse liquefatto e mescolato al sudore aveva disegnato delle macchie orribili sulle maglie già orrende e anche sulla nostra pelle, un casino totale.

Non ricordo una volta in cui raccattai più offese onestamente. 

In compenso la vittoria per 4 a 1 contro la “Pasticceria Andreani” aveva attenuato un pochino la delusione per la divisa inguardabile e potevamo vivere il momento con ottimismo, nei bar del quartiere si parlava della nostra prova positiva, al di là dell’estetica era meglio affrontarci con prudenza … una squadra da prendere con le molle.

… alla quarta puntata

2 risposte

  1. Riporta alla memoria ricordi nostalgici di partite che per i ragazzi di oggi devono sembrare medioevo. Dalle maglie fai da te alle attuali partite con le maglie di Messi e Ronaldo. Aspetto la prossima puntata…

    1. Si , noi abbiamo avuta la fortuna di vivere il ” pallone” in un modo coinvolgente, divertente, eravamo protagonisti del gioco, non lo abbiamo subito, ne siamo stati stregati ma mai ipnotizzati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *