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Calcio moderno – tra statistica e casualità

(fonte foto: understat.com)

È terminata da poco la partita di campionato Roma-Torino. Nell’intervista post gara il mister della Roma Daniele De Rossi parla di “xG”. Cosa sono? L’acronimo di Expected Goals, un metodo statistico che può essere utilizzato nel calcio e in molti altri sport per valutare la qualità delle occasioni da gol create da una squadra durante una partita.

Si tratta di uno strumento ormai diffuso nel calcio moderno che consente di definire in modo accurato la prestazione di una squadra o di un giocatore, andando oltre il semplice conteggio dei gol che vengono segnati. L’xG assegna un valore numerico a ciascuna occasione da gol, indicando la probabilità che quella specifica azione si concretizzi in rete. I fattori di cui si deve tener conto per tale calcolo sono ad esempio la distanza dalla porta, l’assist ricevuto, l’angolazione, la parte del corpo con cui si tira, etc.

Altro non è che statistica applicata al calcio ma ovviamente i numeri vanno interpretati ed ecco la nascita di numerose figure che si occupano nel calcio attuale di leggere in modo adeguato i dati raccolti, gli analyst.

I numeri nel calcio di oggi fanno la differenza? O semplicemente aiutano e supportano il lavoro dell’allenatore?

A novembre 2018 nella partita di Premier League persa 3-1 in trasferta contro il Manchester City, l’allora allenatore del Manchester United Josè Mourinho affermò “Il modo in cui le persone che non capiscono di calcio analizzano il calcio è con le statistiche”.

C’è da dire che lo stesso allenatore arrivato a Roma poteva contare su un nutrito gruppo di analisti, coordinati dal match analyst Michele Salzarulo e che gli stessi proprietari del club, i Friedkin, hanno fortemente voluto la creazione di un dipartimento in tal senso nel club.

D’altro canto, è necessario considerare che si tratta di statistiche e probabilità, ma nel calcio c’è sempre una parte di casualità, una parte intangibile, indeterminata, che rappresenterà sempre il bello di questo gioco, che non potrà mai ridursi solo ed esclusivamente a numeri da analizzare a discapito della componente emotiva che ne costituisce e ne influenza il contesto.

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