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N’Dicka: lezione di civiltà e umanità a Udine

(fonte foto: Corriere dello Sport)

12 anni fa, 14 aprile 2012, durante la partita Pescara-Livorno il centrocampista del Livorno, ex Udinese, Piermario Morosini perse la vita a causa di un arresto cardiaco.

Oggi pomeriggio, al 72’ minuto di Udinese-Roma attimi di apprensione quando Evan N’Dicka si accascia a terra senza nessun contrasto di gioco e si mette le mani al petto. Viene prontamente sollecitato l’ingresso in campo dei medici e il giocatore lascia il campo in barella, sempre cosciente, con il pollice alzato a voler tranquillizzare mister e compagni, senza necessità di utilizzo del defibrillatore.

L’arbitro Pairetto della sezione di Torino concede due minuti al tecnico giallorosso Daniele De Rossi per verificare le condizioni del giocatore. Nel frattempo, si scalda Smalling per la ripresa del gioco e la sostituzione di N’Dicka. Al rientro in campo del tecnico, rientra in tenuta da gioco anche Gianluca Mancini, designato a sostituire il compagno di reparto al posto di Smalling che rimette la pettorina. Sono attimi di consultazione tra De Rossi, l’arbitro Pairetto e il mister dell’Udinese Cioffi. Scende in campo anche Federico Balzaretti, responsabile dell’area tecnica del club. Si cerca di capire se i giocatori della Roma sono nella condizione mentale per riprendere il gioco, in attesa di comprendere le condizioni effettive di N’Dicka che viene trasportato in codice giallo all’ospedale di Udine (in serata si apprende che non si è trattato fortunatamente di infarto).

Dopo un consulto con i suoi giocatori riuniti in cerchio in mezzo al campo, il mister fa capire che non ci sono le condizioni per continuare. L’Udinese accoglie la richiesta della Roma e l’arbitro interrompe definitivamente il match sul risultato di 1-1.

Per quanto riguarda il recupero del match, il regolamento della Lega all’art.39 stabilisce che “Per le gare interrotte in conseguenza di fatti o situazioni che non comportano l’irrogazione delle sanzioni di cui all’art. 17 del Codice di Giustizia Sportiva deve essere disposta la prosecuzione, in altra data, dei soli minuti non giocati. La quantificazione dei minuti non giocati è determinata, con decisione inappellabile, dall’arbitro”.

Per quanto concerne le modalità di prosecuzione delle gare interrotte, riportiamo integralmente il comma 4: “La prosecuzione delle gare interrotte avviene con le seguenti modalità:

  1. la partita riprende esattamente dalla situazione di gioco che era in corso al momento dell’interruzione, come da referto dell’arbitro;
  2. nella prosecuzione della gara possono essere schierati tutti i calciatori che erano già tesserati per le due società al momento dell’interruzione, indipendentemente dal fatto che fossero o meno sulla distinta dell’arbitro il giorno dell’interruzione, con le seguenti avvertenze:
  • i calciatori scesi in campo e sostituiti nel corso della prima partita non possono essere schierati nuovamente (Ehizibue, Kamara, Aouar, Huijsen);
  • i calciatori espulsi nel corso della prima partita non possono essere schierati nuovamente né possono essere sostituiti da altri calciatori nella prosecuzione;
  • i calciatori che erano squalificati per la prima partita non possono essere schierati nella prosecuzione;
  • possono essere schierati nella prosecuzione i calciatori squalificati con decisione relativa ad una gara disputata successivamente alla partita interrotta;
  • le ammonizioni singole inflitte dall’arbitro nel corso della gara interrotta (Bijol, Payero, Kamara, Baldanzi) non vengono prese in esame dagli organi disciplinari fino a quando non sia stata giocata anche la prosecuzione;
  • nel corso della prosecuzione, le due squadre possono effettuare solo le sostituzioni non ancora effettuate nella prima gara.

Di certo non si giocherà domani, visto che la Roma è attesa dalla gara infrasettimanale di Europa League con il Milan per il ritorno dei quarti di finale e, in considerazione del fitto calendario, è probabile che si attenda venerdì per definire una data utile, anche per capire se la Roma proseguirà il suo cammino in Europa.

In un pomeriggio particolare dove a tener banco non è stato il campo nè il gioco e le prestazioni, vogliamo sottolineare il comportamento irreprensibile dei tifosi dell’Udinese al Bluenergy Stadium. Dapprima, episodio curioso a 20 minuti dalla fine del match con invasione di campo di un tifoso che sfugge a steward e uomini della sicurezza per scendere in campo e fare un selfie con Dybala. Risalito sugli spalti, sono proprio gli stessi tifosi dell’Udinese a braccarlo e consegnarlo agli steward.

Poi, con N’Dicka a terra, lo stadio intero ha rispettato il silenzio richiesto dal medico della Roma e dagli operatori sanitari che stavano prestando i primi soccorsi al giocatore, e poi i tifosi hanno applaudito a lungo il giallorosso che lasciava il campo in barella.

A gennaio 2024 in occasione dell’incontro Udinese-Milan erano stati proprio loro protagonisti in negativo per i cori razzisti e le offese verbali rivolte al portiere del Milan Mike Maignan, con il tesserato del Milan a dover richiamare l’attenzione dell’arbitro (che fa diramare un ammonimento) e poi dopo alcuni minuti visto che la situazione non cambia, decide di abbandonare il campo seguito per solidarietà dai suoi compagni di squadra.

Oggi, la vita prende il sopravvento sul calcio, i valori e la sportività vengono prima di tutto. E la tifoseria dell’Udinese si prende la sua rivincita e mostra il suo lato più bello, dopo la valanga di insulti ricevuti giustificatamente a gennaio con gli insulti razzisti a Maignan.

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