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Roma “terra di conquista”

4 febbraio 2023 Roma Empoli 2-0, risultato archiviato in 6 minuti di orologio. Tutto faceva pensare ad un tranquillo sabato sera per i tifosi romanisti, in attesa degli altri match del lungo week-end calcistico, con chiusura al martedì. Nulla faceva presagire ciò che sarebbe successo dopo poco tempo dalla fine della partita, a pochissima distanza dallo stadio olimpico, a Piazza Mancini, dove i tifosi si dirigono in massa per prendere il tram o per riprendere le auto. Un blitz ad alcuni esponenti del gruppo storico dei Fedayn giallorossi, a cui sono stati sottratti striscioni e stendardi. Dai video circolati in rete un vero e proprio agguato a sorpresa, con i supporter giallorossi a chiedersi “chi sono questi”? Secondo la ricostruzione della Digos di Roma trattasi di serbi della Stella Rossa Belgrado, sbucati all’improvviso, vestiti di nero, armati di mazze e bastoni, alla ricerca del gruppetto dei Fedayn in netta inferiorità numerica, con lo scopo di sottrarre il borsone con gli striscioni. Verrebbe da chiedersi cosa possano mai fare dei tifosi serbi a Piazza Mancini dopo la partita Roma-Empoli, ma la mente corre veloce agli scontri consumatisi neanche un mese prima sull’Autostrada del Sole, autogrill Badia al Pino, tra tifosi del Napoli e tifosi della Roma. I supporter della Stella Rossa, secondo alcune ipotesi rimasti in Italia dopo aver seguito la squadra di basket impegnata in Eurolega a Milano con l’Olimpia, sono gemellati con la Curva B del Napoli dal novembre 2018, quando entrambe le squadre giocavano nello stesso girone di Champions League. In occasione del match giocato nel capoluogo campano, gli ultras serbi furono ospiti di quelli partenopei in curva B.

A pochi giorni di distanza dall’accaduto, i Delije della Stella Rossa hanno rivendicato l’azione compiuta. Secondo uno studio dell’emittente britannica Talksport di qualche anno fa, il gruppo ultras della Stella Rossa è considerato uno dei più violenti e organizzati in Europa e non seguono soltanto la squadra di calcio ma anche quella di basket. Il gruppo avrebbe come nemico dichiarato la tifoseria dell’altra squadra di Belgrado, il Partizan e sarebbe invece gemellato con la tifoseria organizzata denominata “Gate7” dell’Olympiakos di Atene. Tra i gemellaggi della Curva sud, invece, c’è quello con i greci del Panathinaikos, storici rivali proprio dello Stella Rossa e un’amicizia coi tifosi della Dinamo Zagabria, croati e quindi nemici storici dei serbi. Queste “amicizie” aprono inquietanti scenari di possibili intrecci internazionali nella geografia del tifo, da non sottovalutare.

Oltre allo striscione realizzato per i 50 anni dei Fedayn (marzo 2022) sono infatti stati rubati anche gli stendardi “via Livilla” e “Anti fan zone”, ma soprattutto lo storico striscione “Brigata Roberto Rulli”, che porta il nome di uno dei fondatori dei Fedayn nel 1972, esposto sotto al tabellone centrale della Sud in tutte le gare casalinghe, ben visibile da ogni seggiolino dell’Olimpico. 

Tante tifoserie hanno espresso solidarietà ai Fedayn, mentre i tifosi del Napoli hanno smentito un loro coinvolgimento nei primi interrogatori della Digos, dichiarandosi estranei ai fatti. Nonostante tale smentita, appare non casuale la provocazione allo stadio Maradona durante il match Napoli-Cremonese del 12 febbraio, con i tifosi della Curva B che hanno esposto una bandiera della Serbia proprio vicino al vessillo dei Fedayn del Napoli. Il mondo ultras italiano non è rimasto indifferente a quanto accaduto dopo Roma-Empoli, con la Curva nord dell’Inter che ha condannato “questa deriva dei comportamenti ultras senza senso e che può pericolosamente spostare gli equilibri delle dinamiche legate alle rivalità, in un campo che non ci appartiene con regole prive di valori come Onore e Lealtà. Ci auguriamo che questo precedente non stimoli emulazioni che, lo ripetiamo, col mondo ultras nel quale siamo cresciuti non ha niente a che fare”. Gli fanno eco gli ultras della Ternana: “Anni di militanza hanno insegnato che ci sono dei valori imprescindibili che vanno rispettati in ogni situazione. Andare contro questi elementi basilari genera comportamenti che nulla hanno a che vedere con il nostro mondo”. Stesso pensiero espresso anche dal Luzzi Klan, gli Ultrà del Cosenza che in un comunicato stampa hanno manifestato “vicinanza al gruppo che ha subito tutto ciò”, ribadendo che “in alcuni momenti i colori e le tradizioni lasciano spazio alla dignità e al rispetto”. 

E se in un primo momento si era diffusa la voce, tramite i social, che i tifosi della Lazio, appresa la notizia, si fossero recati alla storica sede dei Fedayn al Quadraro, è arrivata ben presto la secca smentita dei diretti interessati con un comunicato ufficiale reso pubblico su “La Voce della Nord”, nel quale si ribadisce totale indifferenza a quanto accaduto. Diversa la posizione di uno dei capi storici degli Irriducibili che in una storia su Instagram ha invece espresso vicinanza e solidarietà ai tifosi romanisti dopo l’agguato di sabato 4 febbraio.

Di certo questa diversità di vedute all’interno di una stessa tifoseria pone ancora una volta l’accento sulla diversità generazionale che attraversa le curve, in un periodo in cui l’epoca delle fanzine è purtroppo conclusa in favore di social, audio WhatsApp, varie chat, un periodo in cui la gerarchia di tante storiche curve è andata via via sfumando a favore di tanti piccoli gruppetti che agiscono in modo autonomo e senza una linea univoca. A distanza di due settimane dai fatti sopra citati, con i Fedayn a chiedersi dove fosse il bottino sottratto, ecco comparire gli striscioni capovolti durante la partita Stella Rossa- Cukaricki, nel settore occupato dagli ultras Delije, accompagnati da un messaggio che recitava:  “Avete scelto le amicizie sbagliate”. Subito dopo viene dato fuoco allo striscione dei Fedayn. Un gesto forte negli ambienti ultras, di certo un’onta storica, come storico era lo striscione bruciato, esposto per la prima volta 51 anni fa in Curva sud.

E ora si temono ulteriori conseguenze, come sottolineato anche dal quotidiano spagnolo “AS”, che teme il concreto pericolo di un’assurda guerra tra ultras, con diversi sport e paesi coinvolti. Nel frattempo, se qualcuno si aspettava, come paventato da alcuni giornali, una frattura in seno alla Curva sud, è stato prontamente smentito a pochi minuti dall’inizio della partita Roma-Verona, con l’ingresso nel settore dei Fedayn, che hanno preso il loro solito posto tra l’ovazione dello stadio.

2 risposte

  1. Leggendo l’ articolo finalmente son riuscita a ricostruire tutti gli eventi e a farmi un idea ben precisa di ciò che è avvenuto..con spiegate le rivalità tra tifoserie e quindi il possibile movente se pur inquietante e pericoloso di questo atto vile.

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